La formazione di questi cromosomi ha la funzione di aumentare il volume cellulare e l'elevato numero di copie di geni permette un alto livello di espressione genetica.
Al microscopio mostrano pattern di bande chiare e scure che servono per identificarli; le bande scure rappresentano la cromatina inattiva, le bande chiare rappresentano le zone con più attività trascrizionale.
Bridges fece delle mappe dei modelli dei cromosomi politenici di Drosophila melanogaster che vengono utilizzati ancora oggi nell'ambito della ricerca.
I cromosomi politenici presentano dei puffs, cioè delle regioni srotolate del cromosoma dove è presente una maggiore attività di trascrizione dell'informazione genetica.
Inizialmente i cromosomi furono visualizzati nelle ghiandole salivari delle larve di Chironomus da Balbiani alla fine dell'800, ma le nuove strutture scoperte non furono confermate fino alla studio della Drosophila melanogaster da Heitz e Bauber.
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